L'Idea

Progetti di inclusione attiva per la popolazione del territorio altopolesano

Il progetto “Tutto un altro Futuro”, ideato da un gruppo di soci e volontari di Co.Me.Te OdV del territorio altopolesano, è nato nel momento in cui la pandemia da Covid-19 sembrava aver coartato qualsiasi azione mirata al benessere di ognuno, mettendo in difficoltà tutta la popolazione ed in particolar modo chi vive situazioni di fragilità. La pandemia infatti, per i suoi effetti sulla salute, le abitudini sociali e l’economia mondiale sta provocando una vera e propria sindemia: vale a dire che l’epidemia non è soltanto sanitaria, ma ha ripercussioni economiche, emotive e culturali tali da agire come un moltiplicatore del malessere psichico. Questo, unito al disagio psichico, riguarda anche chi non è stato toccato direttamente dal virus: ne consegue che le relazioni sociali di questi, aggravate e compromesse da fattori di rischio psicosociale compresenti, sfociano nell’aumento dei sintomi fino a quadri severi di ansia, depressione ed altre patologie invalidanti.

La crisi economica

Inoltre, la crisi economica incrementa a sua volta il disagio mentale in tutta la popolazione: si stima che saranno almeno 150.000 i nuovi casi di depressione dovuti alla disoccupazione da pandemia.

La situazione potrebbe perfino peggiorare perché tutte le condizioni di fragilità sanitaria, emotiva, sociale che si stanno creando nel Paese moltiplicano esponenzialmente le loro conseguenze negative sul benessere psicofisico della popolazione.

In Veneto

In questa regione il disagio appare meno diffuso, anche se i dati, benché in riduzione rispetto al dato nazionale, non sono comunque confortanti (Rapporto statistico Regione Veneto dati 2020 cap. 3): nello specifico, il 3,6% della popolazione in Veneto si trova in una condizione di grave deprivazione materiale, l’11% ha un reddito inferiore alla soglia di povertà nazionale e il 4,8% delle persone vive in famiglie a bassa intensità lavorativa.

Questo quadro ha indotto, nella realtà del territorio altopolesano, altrettanti contesti di esclusione, emarginazione e perdita di ruolo sociale (chi non è riuscito a studiare, lavorare, mantenere un equilibrio familiare..) ai quali volevamo rispondere con progettazioni di inclusione attiva favorendo il passaggio verso un futuro di nuove opportunità e riappropriazione di senso.

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